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Il saluto dell’assessore Lisi“Solo dalle nostre parti poteva accadere qualcosa di straordinario come il Campo Lavoro. Il modo in cui è nato, come è cresciuto, quello che è diventato rappresentano in fondo il carattere della nostra gente: un misto di anarchia, utopia, generosità, solidarietà e cocciutaggine…” E’ il pensiero dell’assessore Gloria Lisi, vicensidaco del Comune di Rimini, espresso nel saluto che ci ha voluto inviare alla vigilia dell’apertura del Campo. Un’esperienza che definisce “emozionante” e a cui vanno sentimenti di stima e gratitudine da parte di tutta la città…
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Il saluto dell'assessore Gloria Lisi

Il Campo Lavoro missionario rappresenta la faccia migliore di Rimini. Un'esperienza unica che nasce da un concetto semplice: donare gratuitamente il mio tempo e il mio impegno per permettere a chi ogni giorno è impegnato nelle missioni di avere le risorse necessarie per compiere le proprie azioni di bene. Un progetto nato in casa, da pochi volontari che si sono inventati dal nulla quello che oggi è diventato un Campo in grado di muovere un numero di persone enorme, con cifre importanti che rappresentano un utilissimo serbatoio per le tante missioni meritevoli che la Diocesi ha in ogni angolo del mondo.

Lo dico spesso: solo dalle nostre parti poteva accadere qualcosa di straordinario come il Campo Lavoro. Il modo in cui è nato, come è cresciuto, quello che è diventato rappresentano in fondo il carattere della nostra gente: un misto ben fatto tra anarchia, utopia, generosità, solidarietà e cocciutaggine.

Bisogna essere dei visionari per pensare dal nulla una proposta come questa, bisogna essere degli utopisti per non avere paure delle inevitabili difficoltà di ogni sorta che porta un progetto così ambizioso, bisogna essere un po’anarcoidi per trovare soluzioni fuori dagli schemi e dal già fatto, bisogna essere generosi e solidali per impegnarsi in maniera gratuita e disinteressata agli altri, bisogna essere cocciuti per superare i “non si può fare”, le difficoltà e gli imprevisti.

Ma il vero punto di forza, unico e caratteristico del nostro Campo Lavoro è il lavoro stesso. Trovarsi in quei giorni sui camion, nei container, nei mercatini, insieme ad amici o più spesso a sconosciuti che condividono con te solo la voglia di esserci e spendersi, è un'esperienza di vita unica. Chi la provato almeno una volta lo sa, fare parte di questa grande famiglia è un'emozione unica che fa crescere umanamente come poche altre; non solo, ci si diverte, e molto, e la stanchezza è relegata ai giorni a seguire. Sembra incredibile, ma la sensazione che si ha, ogni volta che si terminano le fatiche del campo lavoro, chi da volontario, chi da coordinatore, chi da responsabile, è sempre la stessa, quella di avere ricevuto molto di più di quello che siamo riusciti a dare.

Mi scuserete se queste mie righe possono risultare poco istituzionali, ma su questo tema mi sento così coinvolta come persona e come credente che non posso che viverla così, in maniera viscerale. Come amministratore ci tengo però a sottolineare l'orgoglio di tutta la città e il sentimento di stima e ringraziamento che Rimini ha verso il Campo Lavoro e chiunque ne faccia parte. Un personale auspicio è che possano essere sempre di più i giovani a partecipare alle attività del Campo, coinvolgendo sempre di più anche la dimensione educativa, formativa e culturale a quella prettamente sociale. Su questo tanto si è già fatto ma i margini di crescita sono altrettanto grandi. Personalmente sono disponibile sin da ora a dare il mio impegno come volontaria, come amministratore, come cittadino, come ognuno di noi che almeno una volta si è sentito parte di quella che è una unica, splendida, grande famiglia.

 

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